Cosa nutre la notorietà
di un gruppo musicale oggigiorno? Non si comprano più cassette,
sempre meno anche i cd. Certo si possono scaricare i brani, guardare
i video su youtube, leggere o ascoltare le interviste. Ma nonostante
questa era sempre più tecnonologica, la dimensione umana viene
ancora considerata per molti gruppi e per il loro pubblico
indispensabile, come un’arma a doppio taglio che è fonte di
energia per entrambi.
È infatti in questa
filosofia che venerdì 30 marzo alle 12h, i fan e i curiosi dei
Subsonica sono stati invitati ad incontrare i membri del gruppo,
presso l’Auditori del Centro Sant Pere Apostol, in carrer Sant Pere
més Alt, 25 di Barcelona. L’evento è stato pensato e organizzato
da Italia.es e TIJ Events promotori del concerto, e dall’associazione
Altritalia, che ha dato a disposizione gli spazi del teatro.
La presenza di pochi
intimi e il sole caldo hanno trasformato l’incontro in una
chiacchierata informale sulla terrazza.
I Subsonica sono una
della band più conosciute e influenti nel panorama musicale italiano
e con questo tour europeo, che li ha visti protagonisti a Berlino,
Londra, Bruxelles e Parigi, festeggiano i loro 15 anni di carriera.
Il concerto previsto per la sera stessa al Razmatazz, ha raccolto i
migliori singoli della loro storia, e durante la chiacchierata i
membri del gruppo hanno spiegato che un tour europeo è stato pensato
sia per fare promozione alla loro band, ma soprattutto per dare la
possibilità agli italiani all’estero di prendere parte al panorama
musicale italiano. Sono insomma venuti a trovare i “cervelli in
fuga” o i “cuori e fegati in fuga” come li ha anche definiti
Samuel, il cantante della band. Il tema della migrazione italiana
contemporanea ha avuto un ruolo centrale nella discussione, proprio
perchè il sold-out registrato nelle maggiori capitali europee
ha trovato ragioni nella forte presenza italiana che va via dal Bel
Paese per fare esperienze lavorative e che si trasforma spesso in una
vera e propria ricerca di rifugio per prospettive future. I Subsonica
si sono dichiarati estasiati dall’energia che sempre ritrovano in
questo tipo di publico, che sta vivendo una vita culturale e emotiva
molto viva e stimolante all’estero. Secondo loro gli Italiani sono
caratterizzati da un particolare “istinto animale” grazie al
quale riescono ad adattarsi facilmente a nuove situazioni, e riescono
sempre in qualche modo ad esserne protagonisti. Max, il chitarrista,
avendo parlato con alcuni dei “giovani migranti”, si è accorto
che la maggiore ragione di fuga è la condizione di “silenzioso
ricatto” che si deve accettare in Italia per trovare un lavoro,
dovendo ringraziare sempre qualcuno che ha “dato una mano”.
Loro come band
affermano sicuri che non potranno mai lasciare l’Italia, per tutto
quello che ha dato loro come gruppo e come singoli individui, e
soprattutto la città di Torino, che li ha visti nascere, crescere e
svilupparsi e nelle quali capacità credono e investono. Una volta
finito il concerto, tenutosi nella Sala 2 del Razzmatazz senza aria
condizionata e con suoni un po’ stridenti ma ugualmente
riuscitissimo, Samuel (voce), Max (chitarra), Vicio (basso), Boosta
(tastiere) e Ninja (batteria) sono andati a mangiucchiare qualcosa in
un bar vicino alla sala del concerto. Ancora in quella occasione i
fan hanno potuto incontrarli, complimentarsi con loro, scattare le
ultime foto e parlare del più e del meno trovando un’apertura e
disponibilità sovente rara tra artisti di grande fama, come possono
essere considerati i cinque musicisti torinesi.
Insomma, a quanto ci è
parso di capire, l’intenzione principale dei Subsonica in questo
tour Europeo, è stata quella di portare la loro musica tra i
connazionali all’estero, di ricaricarli della cosiddetta
“italianità”, ricevendo in compenso imput e cariche vibrazioni
da chi si sta nutrendo di nuovo polline e stimoli diversi fuori dal
Paese. E Barcelona può dichiarare di essere stata all’altezza del
compromesso.
Giulia Marro - Italiani a Barcellona Tv
Qui di seguito il video dell'evento:
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